PD Londra: Il vantaggio di essere piccoli


Nei primi anni venti, Poplar era un quartiere di Londra modello esemplare degli effetti della rivoluzione industriale- grande attivita’, produzione, profitti ma classe operaia povera e con zero diritti. Il consiglio comunale pur con poteri inesistenti rispetto al governo centrale decise di cambiare le cose. Il ragionamento era semplice- siamo piccoli ma proprio per questo siamo liberi di fare cio’ che riteniamo piu’ giusto. Ed in poco tempo vennero approvate e promosse una serie di misure che certo valevano solo per quella piccola circoscrizione ma intanto vennero adottate- voto alle donne per le consultazioni locali, diritto di sciopero- sicurezza sul lavoro- lotta per un salario minimo etc etc. Con le debite proporzioni il PD Londra che vorrei dovrebbe assomigliare a Poplar. Siamo si parte di un Partito e alle sue regole ci atteniamo ma siamo noi in prima persona responsabili dell’ azione ed attivita’ del nostro circolo. Insomma prorio perche siamo piccoli, abbiamo l’ occasione di costruire un PD libero e concreto. Come? Io posso aiutare.


Chi sono:
Sono Professor of EU law, al Kings College di Londra. Ho fatto la mia intera carriera universitaria in Inghilterra da part time tutor fino a professore ordinario. Sono anche Visiting Professor a Georgetown University, College of Europe di Varsavia, e Universidad Catolica di Lisbona. Mi occupo in particolare dei settori mercato unico aiuti di stato e diritto processuale europeo. Sono anche avvocato e ogni tanto esercito qui a Londra o in Italia. Sono sato anche consultente in varie occasioni per la Commssione, il Parlamento e l’Ombudsman Europeo. (Eh non ce la tiriamo tanto!!!)

In Politica- ho iniziato in tempi remoti davvero (liceo, universita’) .. A Londra ‘ sono stato ‘girotondino’.Il primio coinvolgimento con la comunita italiana qui a Londra risale ai tempi di Silvio I e Silvio II contro le leggi ad personam con i girotondi e la societa’ civile (aaargh!!!!) Dopo un po’..mi venne in mente che si poteva far qualche cosa di piu’. Insieme ad altri ‘cittadini’ senza nessun vincolo di partito decidemmo di scrivere una petizione al Paralmento Europeo chiedendo che fosse promossa una procedura di infrazione cosi come previsto dal Trattato EU contro quegli stati membri che violino i diritti fondamentali dell uomo (Article 7). La mia tesi era che avere un primo ministro padrone di tre canali televisivi e che inflenzuasse direttamente anche gli altri tre canali pubblici costituiva di per se una violazione della liberta di informazione, in particolare del pluralismo nei media –liberta’ sancita dalla Carta dei diritti del Uomo e dalla carta dei diritti EU. La petizione da me scritta si basava su dati concreti, non chiacchiere: sentenze della Corte di Giustizia, della Corte dei diritti dell uomo, analisi delle quote di mercato sia televisivo che pubblicitario La petizione fu messa on line in italiano, inglese e francese con un ‘sommario’ tradotto in tutte le lingue comunitarie e raccogliemmo in breve tempo circa 5000 firme in tutta Europa. Spedimmo la petizione ed il Comitato del Parlamento Europeo con il solo voto contrario dei componenti di Forza Italia e Alleanza nazionale la ritenne ammissibile in quanto sollevava un problema reale e di importanza europea. La Commissione Europea (preche’ tirarci la zappa sui pidei!) ritenne poi di non dover continuare la procedura di infrazione.. (perche’ tirarci la zappa sui piedi!) E’ una soddisfazione ritrovare la nostar petizone citata in molti libro di testo di diritto euroepeo ma anche una lezione: fare politica significa trovare forme specifiche e concrete di impegno.Per questo ho continuato a lavorare su progetti specifici e nei quali potessi sfruttare le mie competenze. In questi ultimi anni ho dunque sempre cercato di fare la mia parte prima per l Unione e poi per il PD. Ho organizzato eventi ed iniziative sulla incostituzionalita’ della legge sulle rogatorie, eventi sulla liberta di informazione, le campagnie elettorali del 2006 e 2008 , e poi il coordinamento per la nascita del PD Londra. Fatti, non parole! E senza neppure tanti mezzi. (non mi pare il caso di reiterare... e’ chiaro.

Un PD Londra libero e concreto: Che vuol dire?

Vuol dire che il PD Londra nasce da esperienze diverse ma in queste non si identifica . Vuol dire che non vuol esser un altro piccolo centro di potere che serveda comitato elettorale , per organzzare una cena per il potente di turno, per vantaggi personali . Il PD di londra e’ un circolo di persone che si pongono l’obiettivo di cambiare le cose veramente, senza condizionamenti neppure da parte del centro del partito. Certo, con mezzi limitati, ma con impegno, limpidamente e seriamente.

Per far cosa?

E’ bene riconoscere subito che certamente rispetto all’ Italia e a ‘Roma’ la nostra posizione e’ marginale, ma e’ una posizione marginale che comunqe si trova Londra. Queste e’ la nostra forza.. Il fatto di essere lontani dal centro ci permette di non essere coinvolti in piccole lotte di potere.
Il PD Londra deve agire in due sensi-– presenza sul territorio... edazione politica concreta .

Territorio- Si tratta di creare un PD Londra che sia davvero a Londra e che dunque partecipi attivamente alla vita di Londra. Elezioni del sindaco, elezioni dei councils, elezioni europe , scelete di politica locale, perche’ non dovremmo essere presenti ed avere una nostra posizione? Ci sono molte cose che ci riguardano- tassazione locali, servizi pubblici, pensioni etc ctc.
La seconda funzione del PD Londra e’ poi quella di prendersi cura della nostra comunita’ . E qui veramentre bisogna dire basta ad ogni tentativo di contrappore vecchia immigrazione nuova immigrazione . Certo i bisogni sono diversi ma non ci sono motivi perche il PD di Londra non sia rappresentativo della intera comunita’. (questo punto non e’ chiarissimo, ELABORA!)

Azione Politica- Non possiamo e non mi interessa neanche pensare che il PD di Londra debba essere il luogo dove si discute se sia meglio Veltroni o D Alema. Impariamo la lezione inglese: Prima di tutto i fatti. Il PD di Londra sfruttando le competenze e il fatto di vivere in comunita come quella Londinese si deve proporre come scopo una azione molto mirata e concreta. Non rincorrere gli eventi del giorno ma lavorare su questioni specifiche questioni sulle quali e’ possibile contribuire, questioni che riguardino sia il nostro territorio sia l’Italia e gli italiani. Alcuni esempi- Il PD di Londra deve prendere una posizione precisa sulla questione della rappresenatnza italiana all estero. Ovvero Comites e CGEI, deve prendere posizione sul tema di quali servizi e diritti debbano esser garantiti ai residenti agli estero, deve prendere posizione su questione specifiche ad esempio l’ICI non abolito per i residenti agli esteri- violazione palese del principio di eguaglainza e liberta di circolazione dei capitali. Altri esempi- la nuova legge sulla immigrazione sui cui il PD centrale tace.Abbiamo le competenze e le esperienze dei nostri di immigarnti ed anche coinvolgendo amici e colleghi inglesi per identificare, sanzionare ed indicare quali siano le storture o le vere e proprie illegalita che si prospettano (ad esempio poteri del prefetto ed espulsione- applicazione ai citadini comunitari del decreto di espulsione etc) Ed ancora abbiamo le competenze e possiamo offrire un ampia risonanza per la questione della liberta’ di informazione televisiva. Cosi per i temi della trasparenza finanziaria o sui diritti fondamantali della persona, temi su cui Italia si pone fuori dal numero dei apesi civili e democratci (giusto, bello!). Insomma dovremmo individuare dei temi su cui possiano sia coinvolgere la comunita londinese sia utilizzare le noste competenze. Su questo possiamo sensibilizzare sia i circoli PD Europa e rinforzare i vincoli per ora sporadici e di carettare persoanali sia dei referenti italiani. E diaciamolo alla fine.. comunque a molti l’ idea di venire a Londra non dispiace.


Allora? (Siamo italiani!)

Ma che e’ successo poi a Poplar? E va bene non molto . Il governo centrale o ignoro’ le riforme introdotte o le combatte’ apertamente. Dopo qualche anno di liberta’ ( e di divisoni interne e ti pareva..) le cose tornarono come prima . eppure...le questioni erano state sollevate e discusse, quelle donne che avevano votato, que lavoratori che avevano scioperato..esistevano. Chissa che cosa potremmo fare alla fine con il nostro circolo PD londra . chissa’ pero proviamoci... (Bravo, bravo, clap clap clap!)

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